Sabato sera, intorno alle 20:45, un ragazzo di ventuno anni ha aggredito con un coltello i passanti nella zona dell’Opéra, nel secondo arrondissement, precisamente in rue Monsigny molto frequentata da turisti e studenti per i numerosi locali. Alle 20:56 l’attentatore, dopo aver gridato «Allah Akbar» e aver intimato i poliziotti a sparargli per fermalo, è stato ucciso dalla polizia intervenuta sul posto. Nella notte è poi arrivata la rivendicazione del gesto da parte dell’ISIS.
Le persone rimaste coinvolte sono cinque: un uomo di 29 anni, colpito alla gola, è deceduto; una donna di 54 anni e un uomo di 34 anni sono stati trasportati d’urgenza all’ospedale Georges Pompidou, al momento sembrano fuori pericolo. Altri due passanti sono stati feriti in modo meno grave e diverse persone sono in stato di choc. Con questo attacco le vittime per terrorismo islamico in Francia, dal 2015, salgono a 246.
L’attentatore si chiamava Khamzat Azimov, era di origini cecene e senza precedenti penali ma tenuto comunque sotto sorveglianza dall’antiterrorismo. Si è trattato del primo attentato compiuto da una persona con queste origini in Francia –l’attacco forse più famoso compiuto da ceceni legati al radicalismo islamico è quello alla maratona di Boston del 15 aprile 2013.
Si è tratto di un cosiddetto “lupo solitario”, una persona non addestrata o legata direttamente all’ISIS ma che agisce in maniera autonoma trovando nell’estremismo islamico una sponda o uno sprono per agire.
Nonostante la rotta dello Stato Islamico in Siria e in Iraq l’allerta antiterrorismo in Francia rimane alta. Infatti, nonostante ISIS non possa più pianificare attacchi come quello al Bataclan del 13 novembre 2015, il gruppo islamico continua a spronare sulle sue riviste on-line ad agire individualmente. L’utilizzo del coltello è una delle modalità privilegiate ed è già stato usato ad ottobre a Marsiglia. D’altro canto attaccare i passanti, perlomeno in Francia, non è così frequente: solitamente vegnono presi di mira militari o membri delle forze dell’ordine in quanto “simbolo” dello Stato, come nel febbraio 2017 quando un uomo armato di machete tentò di colpire un militare nel centro commerciale del Louvre.
Il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron ha espresso la propria vicinanza alle famiglie delle vittime con un tweet aggiungendo poi che «la Francia non cederà di un millimetro ai nemici della libertà».
La France paye une nouvelle fois le prix du sang mais ne cède pas un pouce aux ennemis de la liberté (2/2).
— Emmanuel Macron (@EmmanuelMacron) 12 maggio 2018
Il primo ministro Édouard Philippe, invece, si è recato il prima possibile sulla zona dell’attentato elogiando la celerità della polizia nel rispondere alla minaccia.
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Cofondatore de L’Eclettico e dottorando in Scienze Storiche nelle Università di Firenze e Siena. Sempre con lo zaino in spalla. Tra un trekking e un altro scrivo per diverse realtà. Sono uno storico delle mentalità e delle relazioni internazionali. Mi occupo di esteri, soprattutto USA e Francia. Pubblico racconti qua e là. Ogni tanto parlo alla radio e in alcuni podcast. Non ho vissuto sempre dove vivo adesso, ma ho sempre avuto la mia chitarra e la letteratura al mio fianco. Ho fatto una scelta di parte: parlare di giovani e oppressi, criticando l’alienazione e lo sfruttamento sul lavoro.