Ci ha lasciati all’età di 93 anni Mario Mirri, un nome ben noto a storici e appassionati della disciplina.

Nato nel 1925 a Cortona, nel 1939 si trasferì con la famiglia a Vincenza a causa del lavoro del padre. Durante il liceo frequentò gli ambienti cittadini dell’antifascismo azionista e liberalsocialista. Dal settembre 1943, su incarico del Partito d’Azione, tenne collegamenti politici e militari nella provincia di Vincenza. Nell’estate del 1944 incominciò a partecipare alla lotta armate. Nel marzo 1945 venne catturato dalla “Banda Carità”, un reparto dei servizi segreti speciali di Firenze, braccio armato della polizia fascista, da cui venne picchiato e torturato. Al momento della caduta del fascismo aveva 18 anni. Di tutte queste esperienze narrò poi Luigi Meneghello nel romanzo I piccoli maestri uscito nel 1964 in cui il personaggio di “Marietto” non è altri che Mirri.

Nel 1948 si laureò in Filosofia all’Università di Padova con una tesi sulla concezione della storia in Gentile. Si trasferì quindi a Pisa grazie a una borsa di perfezionamento concessa dalla Scuola Normale Superiore divenendo allievo di Delio Cantimori. Nel 1967-68 Mirri, che già era libero docente ed incaricato di Storia del Risorgimento dal 1963, ottenne la cattedra di Storia moderna che fino a quel momento era stata di Saitta. Insegnò per circa trent’anni, fino al pensionamento nel 1995, nell’Ateneo pisano con la qualifica di professore ordinario assumendo anche la cattedra di Storia contemporanea nel 1969 istituita proprio quell’anno a Lettere – il corso di laurea in Storia non esisteva ancora in forma autonoma: venne istituito a Pisa nel 1973, anche grazie a Mirri, e fu uno dei primi in Italia. Dal 1987-88 al 1995, inoltre, ricoprì la cattedra di Storia della storiografia.

A Pisa contribuì a fondare anche la cosiddetta “Scuola pisana” , una generazione di studiosi che, sotto la sua guida, rinnovarono l’ambito e la metodologia degli studi storici, cimentandosi nell’analisi di tematiche fino ad allora inesplorate nel campo storiografico.

Troppo giovani siamo noi, Riccardo e Daniele, per poter dire di aver assistito alle lezioni di Mario Mirri, ma abbiamo comunque avuto la fortuna di studiare alcuni dei suoi lavori grazie agli ex allievi del professore. Ricordiamo entrambi un episodio felice del 2015 quando assistemmo ad una sua conferenza al Dipartimento di Storia di Pisa in cui il professore mostrò, a noi che lo conoscevamo per i suoi studi, un carattere spontaneo ed una mente ancora acuta.

La storia non si fa né con i se né con i ma, però un ringraziamento a questa persona che, in un certo senso, ci ha permesso di studiare la nostra amata disciplina ci è sembrato dovuto.

Fonte: Giuseppe Petralia, Maestri ed allievi, istituti ed itinerari di Clio: centoventicinque anni di Storia nell’Ateneo pisano (1859-1974), in “Annali di Storia delle Università italiane”, volume 14, 2010,  http://www.cisui.unibo.it/annali/14/testi/07Petralia_frameset.htm

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