13 settembre 1848. Un ragazzo di 25 anni, Phineas Gage, come al solito, era alle prese con bulloni e travi di ferro sul suo polveroso luogo di lavoro. C’era una ferrovia da costruire e lui era il supervisore del cantiere per la linea Rutland-Burlington nel Vermont.

In collaborazione con Comunicarea
L’uomo stava armeggiando con un punteruolo lungo un metro per pressare dentro una roccia della polvere da sparo. All’improvviso si udì un boato: accidentalmente si era innescata un’esplosione che trasformò il punteruolo in una lancia la quale trafisse il viso di Gage. L’arnese bucò la guancia sinistra, trapassandola, uscendo fuori dalla parte superiore della testa.
Ma incredibilmente Phineas Gage sopravvisse e, dopo circa tre settimane di convalescenza, tornò come prima. Ciò nonostante amici e parenti notarono che il carattere di Phineas era profondamente cambiato. Improvvisamente il carattere di Phineas era cambiato: da un uomo gentile e rispettoso era diventato intrattabile, irrequieto, asociale ed incline alla violenza e alla blasfemia. Phineas venne licenziato ma trovò comunque un altro lavoro (come autista di diligenza) e visse per altri 12 anni dopo l’incidente. Girando per il mondo portandosi dietro quella stessa barra di ferro che lo aveva colpito.
Il cranio di Gage ha ormai 189 anni ed è stato sottoposto a nuovi studi tramite software avanzati. Analizzando il trauma, la traiettoria e le dimensioni della sbarra, il team della Harvard Medical School di Boston riuscì a calcolare che Gage aveva perso più del 10% di materia bianca, quella parte del cervello che permette di ragionare e ricordare.

La traiettoria del punteruolo che trafisse il cranio di Gage
«L’estesa perdita di connettività nella materia bianca in entrambi gli emisferi è simile a quella di cui soffrono i pazienti con lesioni da trauma cranico e ci sono analogie anche con alcune malattie degenerative come l’Alzheimer in cui le connessioni neurali si degradano nei lobi frontali e questo si collega a profondi cambiamenti comportamentali».
Nonostante non sia stato approfondito l’effetto del trauma né del volto sfigurato che potevano influire sui cambiamenti psicologici mostrati da Phineas, il caso di Gage fu così incredibile che il suo studio gettò le basi per una nuova comprensione della neurologia e della correlazione tra cervello e comportamento.
Il caso Gage è diventato un classico in tutto il mondo perché costituisce l’evidenza che i modelli di condotta (o in generale la personalità) sono fisicamente relazionali al cervello. Sebbene l’attività in diverse aree celebrali possa influenzare il nostro senso del Sé, quei pattern di attività possono essere modificati attraverso l’addestramento delle persone a pensare a se stesse in modo diverso (psicologo) oppure attraverso la somministrazione di farmaci (psichiatra).
Il cranio di Phineas e l’asta metallica si trovano oggi al Warren Anatomical Museum a Boston.
Fonti: Atkinson & Hilgard’s, Introduzione alla psicologia, Piccin, Padova 2011; Ratiu. Talos, The tale of Phineas Gage, Digitally Remastered, Med, 2014; Sabato, La vera storia di Phineas Gage, Le Scienze, n. 133, gennaio 2016.
© Riproduzione riservata

Sono nato a Pontedera nel 1993, mi sono laureato in Scienze e Tecniche Psicologiche all’Università degli Studi di Padova approfondendo il tema dei disturbi di apprendimento e della salute mentale. Lavorando come Tutor di studio.
Attualmente sto studiando Psicologia Clinica e della Salute e Neuropsicologia all’Università di Firenze.
Dal 2010 ho iniziato a fare il blogger e ho avuto l’opportunità di scrivere e collaborare con molti blog e siti internet; Dal 2018 sono un Educatore che si occupa di apprendimenti.