Restrittive, estremamente restrittive sono le norme messe in campo dal governo Conte per contenere l’epidemia di coronavirus, un virus di cui sappiamo ancora poco e che spaventa, creando ansia e situazioni di forte disagio. Le misure adottate dal governo, la gestione dell’emergenza e la comunicazione, saranno argomenti su cui sarà necessario dibattere per stabilire se quanto fatto da Conte e dai suoi ministri sia stato fatto nella maniera più adeguata possibile. Ma in questo momento, sfortunatamente, abbiamo un’emergenza cui far fronte: contenere il più possibile la diffusione del virus, evitando rigurgiti nazionalistici e la diffusione di false notizie, mantenendo comunque la nostra vena critica ben vigile su ciò che accade intorno a noi.
Il COVID19, dove “CO” sta per corona, “VI” per virus, “D” per disease (malattia), “19” indica l’anno della comparsa fa parte della famiglia dei Coronaviridae, ampia famiglia di virus che possono causare malattie poco gravi come il raffreddore ad altre molto più gravi e letali come la SARS (Sindrome respiratoria acuta grave). Prende il nome di “corona” perché osservando il virus al microscopio esso sembra circondato da una corona. Il periodo di incubazione è di 10-14 giorni. Il tasso di mortalità, da non confondere con quello di letalità che unisce i decessi causati dalla malattia con quello dei malati, che indica il numero totale dei morti causati dal virus è stato alzato recentemente dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) al 3,5%. L’influenza stagionale uccide nell’1% dei casi. L’epidemia della SARS del 2003 ebbe un tasso di letalità del 10% ma i casi registrati furono 8mila, a differenza dei 105.523 nel mondo e dei 6387 solo in Italia. Al momento il nostro paese è al secondo posto al mondo per numero di decessi, ma i numeri sono in costante crescita. Il coronavirus è pericoloso perché si diffonde molto facilmente, è estremamente rischioso per chi non gode di ottima salute e per le persone di una certa età, soprattutto gli anziani. Questo perché, essendo un nuovo virus, l’uomo non ha ancora sviluppato gli anticorpi e al momento non esistono vaccini o trattamenti specifici. Il virus scende fino ai polmoni e, nei casi più gravi, provoca crisi respiratorie bloccando l’afflusso di ossigeno nel sangue, provocando così alla la morte. Per la prima volta si è manifestato nella città di Wuhan, in Cina, a dicembre 2019.
Bloccare la diffusione del COVID19 è pressoché impossibile: l’unica cosa da fare è, appunto contenere, cioè fare in modo che il virus abbia una diffusione più lenta, controllata, per far sì che gli ospedali possano attrezzarsi evitando situazioni di forte disagio come accade in Lombardia in questi giorni; per non esporre a rischi maggiori le fasce di popolazione più a rischio; per aiutare medici ed infermieri a svolgere il loro lavoro al meglio possibile.
È necessario, quindi, sacrificare alcuni svaghi e alcune gite o viaggi programmati: uscire la sera, radunandosi nelle piazze, nei pub e nei ristoranti, o ancora contribuire all’affollamento di determinati luoghi, sono tutti fattori che incrementano la possibilità che il virus si diffonda. Le precauzioni che dobbiamo mettere in atto limitano la nostra libertà e il soddisfacimento dei nostri bisogni, ma sono misure necessarie per contenere l’epidemia e far sì che la situazione non si aggravi, con ulteriori gravi danni all’economia locale e globale. Misure che nessuno di noi avrebbe mai immaginato di dovere prendere, inedite per la storia dell’Italia repubblicana e per le persone della nostra generazione. Misure che ognuno di noi detesta e non vorrebbe accettare, ma che purtroppo dovremo mettere in atto. Se non per chi non conosciamo, per chi ci è più vicino: amici, parenti, genitori, nonni.
Sottostimare l’allerta che viene costantemente lanciata dall’OMS, dai medici di tutta Italia e dal governo è un atto di irresponsabilità che potrebbe avere conseguenze molto pesanti per chi ci sta vicino e per la nostra comunità. Noi de L’Eclettico vi invitiamo quindi a seguire le norme approntate dal governo e dall’OMS e a seguire le indicazioni dei medici per limitare la diffusione del coronavirus nel nostro paese. Vi ricordiamo, inoltre, di evitare contatti troppo ravvicinati con altre persone e di evitare i luoghi affollati, di lavarvi le mani il più spesso possibile, di uscire di casa il meno possibile nelle prossime due settimane, di incrementare in generale il livello di pulizia e di igiene dei vostri capi e delle vostre abitazioni, non toccarsi la faccia, cercare di tossire o starnutire nell’incavo del gomito, evitare abbracci o strette di mano, usare la mascherina solo se si sospetta di essere malati o a contatto con malati. Se presentate dei sintomi non andate in ospedale ma contattate il 1500, il numero apposito per l’emergenza COVID19 o il vostro medico curante, evitando contatti con altre persone.
È arrivato il momento che ognuno di noi faccia la propria parte: per sé, per i propri cari, per tutti. Vogliamo che il nostro paese torni alla normalità il prima possibile, ma per farlo ha bisogno di un’assunzione di forte responsabilità. Dobbiamo proteggere la nostra comunità da un nemico invisibile e letale.
Daniele e Riccardo.
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