Le mafie italiane – soprattutto la ‘ndrangheta – sono molto attive sullo scenario globale. Riescono a cooperare con le altre organizzazioni criminali presenti nei territori in cui operano. All’estero beneficiano di una società civile poco attenta e dell’assenza di normative in grado di indebolirle.
In questa puntata di Frequenza Discontinua ne abbiamo parlato con Anna Sergi, professoressa associata di criminologia all’Università di Essex (Regno unito) e studiosa di ‘ndrangheta. Sergi ha realizzato una serie di ricerche importanti sulla criminalità organizzata calabrese in Australia e Canada.
Letture consigliate:
Anna Sergi, All’estero l’antimafia c’è, Lavialibera, 25 maggio 2020
Il Fatto Quotidiano, Mafie unite d’Europa
Riccardo Pieroni, La forza della ‘ndrangheta? La “colonizzazione”, L’Eclettico, 4 dicembre 2019
© Riproduzione riservata

Cofondatore de L’Eclettico e giornalista professionista. Mille pensieri, tanta curiosità e voglia di mettersi in discussione. Scrivo, ascolto e leggo (parecchio). Mi sono laureato in Storia e ho avuto la possibilità di studiare la criminalità organizzata, tema di cui mi occupo con frequenza. Per lavoro seguo in maniera ossessiva la politica e tutto ciò che vi ruota attorno. Ogni tanto però mi concedo una pausa, qualche viaggio all’estero o in Italia. Al mio fianco ho sempre un sottofondo musicale: il rap.