Nella tradizione psicoanalitica il negazionismo viene associato a un meccanismo di difesa maladattivo – cioè comportamenti messi in atto per difendersi da ciò che è si ritiene di non essere in grado di affrontare – anche se non sempre risulta avere un impatto negativo. Nelle scelte a breve termine, infatti la negazione concede del tempo per poter modificare o correggere una situazione di sconforto e di malessere; quando invece viene utilizzata come meccanismo di difesa duraturo e persistente nel corso del tempo, diventa non solo un rischio per l’individuo, ma un pericolo per gli altri.

Talvolta il negazionismo viene confuso con la razionalizzazione, anch’essa meccanismo di difesa che nella tradizione psicoanalitica è definito come tentativo di giustificare, attraverso comportamenti, ragionamenti ed argomenti un fatto o processo relazionale che il soggetto ha trovato angoscioso. In altre parole, la razionalizzazione consiste nel costruire attribuzioni, ipotesi o ragioni esplicative “di comodo”, per poter contenere e gestire l’angoscia

Un esempio di razionalizzazione legato al meccanismo di difesa molto attuale è quello delle persone che, non curanti delle disposizioni in materia anti Covid-19, decidono di non utilizzare le mascherine, si raggruppano e non prendono nessun tipo di precauzione per evitare il contagio e la diffusione del virus poiché ritengono che questo non abbia gravi effetti sulla propria salute.

Un “razionalista”, quindi non nega un fenomeno, lo minimizza. Potrebbe dire, ad esempio, che il Covid-19 non è altro che una semplice febbre come tante.

Il negazionismo, invece, funge da scudo protettivo contro l’ansia generata da una data situazione. Negare quindi che il Covid-19 esista davvero potrebbe essere più semplice e meno dispendioso in termini di energia e sacrificio rispetto al modificare comportamenti e pensieri di fronte ad una minaccia persistente. Un negazionista direbbe semplicemente che “Il Covid-19 è solo un inganno“.

Molto ha a che fare con il senso di controllo di ogni individuo rispetto a una minaccia esterna. Bisognerebbe però capire anche come la pandemia è stata gestita su diversi fronti.

Dall’inizio dell’emergenza Coronavirus il susseguirsi di pareri contrastanti espressi da esperti attraverso programmi televisivi, giornali e social ha generato una sorta di “mito della pandemia” grazie al quale tutti si sono sentiti legittimati a formulare una propria teoria e a ritenerla migliore delle altre. Anche nel nostro ebook ci siamo occupati del tema delle false notizie.

Tutto ciò ha permesso che i due meccanismi di difesa, cioè negazione e razionalizzazione, si sono annidati e rinforzati sempre di più in questi mesi, provocando una serie di conseguenze che non vanno affatto sottovalutate.

Fonti: Vercelli, Il negazionismo, Storia di una menzogna, Laterza, 2016; Sanavio, Cornoldi, Psicologia Clinica, Bologna, Il Mulino, 2001; Bruzzese, Covid-19: terra di negazionisti e razionalizzazione, MedicItalia, 15 novembre 2020.

In collaborazione con Comunicarea.

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