Torniamo al nostro appuntamento mensile di approfondimento della psicologia, a cura del centro Comunicarea.  

ComunicAreaPer questo nuovo appuntamento abbiamo deciso di affrontare quello che è un tema molto delicato ma anche molto dibattutto: le parafilie, i distrurbi della sfera sessuale che spesso comportano un danno a sé stessi o ad altre persone.

Consapevoli che l’informazione passa anche attraverso la collaborazione con i professionisti del settore, vi proponiamo questo articolo il cui intento non è certamente di urtare la sensibilità dei nostri lettori, ma di stimolare la curiosità, il dibattito ed invitare all’approfondimento.

L’Eclettico

Si sente spesso parlare delle parafilie, anche se sotto il nome di “perversioni sessuali”. Che cosa queste siano, e come possano essere identificate, risulta poco chiaro ai più. Il proposito di questo articolo è quindi quello di far luce su quelle pratiche sessuali che spesso sono considerate delle “perversioni”, anche se da qualche anno ormai  questa espressione è caduta in disuso per l’abbandono di atteggiamenti “normativi” nella sfera della vita sessuale delle persone.

Le caratteristiche essenziali delle parafilie sono fantasie, impulsi sessuali o comportamenti ricorrenti che comunque producono sofferenza e umiliazione a sé stessi o ad un altro soggetto, che inducono un’intensa eccitazione sessuale finalizzata verso oggetti inanimati, animali, bambini e persone non consenzienti.

Le parafilie, inoltre, vanno distinte dalla dimensione non patologica che possono avere determinate fantasie, comportamenti diffusi e non dannosi per le persone coinvolte o quegli oggetti di supporto sessuale finalizzati ad essere uno stimolo all’eccitazione.

Le fantasie e i comportamenti sessuali sono parafilici solo quando portano ad un disagio clinicamente significativo o inducono conseguenze negative nei vari aspetti della vita quotidiana, in particolare quando:

  • Danno esito a disfunzioni sessuali
  • Interferiscono con le relazioni sociali
  • Portano a complicanze legali
  • Richiedono la partecipazione di bambini o adulti non consenzienti
  • Non si può fare a meno di realizzarle (comportamento ossessivo)

Queste pulsioni riguardano in massima parte individui di sesso maschile. Viene fatta una distinzione tra le singole parafilie in base a ciò verso cui si focalizzano, inoltre, anche all’interno di una determinata parafilia, lo stimolo preferito può essere altamente specifico. Le più comuni sono:

  • Esibizionismo: fantasie, impulsi sessuali o comportamenti che riguardano l’esposizione dei propri genitali ad un persona ignara. Solitamente non ci sono tentativi di vera e propria attività sessuale con l’estraneo.
  • Voyeurismo: la focalizzazione riguarda l’osservazione di persone a loro insaputa, di solito estranei, mentre si spogliano o sono impegnati in attività sessuali. L’atto di guardare furtivamente ha lo scopo di ottenere l’eccitazione sessuale e, solitamente, non viene ricercata alcuna attività sessuale con la persona osservata.
  • Frotteurismo: toccare e strofinarsi contro una persona non consenziente allontanandosi prima di essere scoperto.
  • Feticismo: la focalizzazione riguarda oggetti inanimati e fra i più comuni vi sono mutande, reggiseni, calze, scarpe, e altri accessori di abbigliamento.
  • Feticismo del travestimento: l’eccitazione sessuale viene procurata con l’indossamento dell’abbigliamento del sesso opposto. In questo caso il vestiario diviene un oggetto erotico e può essere utilizzato nella masturbazione o nel rapporto sessuale. Il disturbo riguarda maschi eterosessuali o bisessuali e va distinto dai disturbi dell’identità di genere (cioè non riguarda la transessualità) e dal travestitismo in quanto tipico del feticista, rispetto al travestito vero e proprio, è il bisogno di liberarsi dei vestiti dopo il raggiungimento dell’orgasmo, dunque nel momento in cui il desiderio sessuale diminuisce. I fenomeni di travestimento variano dall’indossare un singolo capo di abbigliamento femminile sotto i propri indumenti maschili fino a vestirsi interamente da donna e truccarsi, da travestirsi occasionalmente in privato fino ad un ampio coinvolgimento in una sottocultura del travestimento, può essere accompagnato da disforia di genere, un senso persistente di disagio connesso al proprio ruolo sessuale per cui il soggetto può richiedere il cambiamento del sesso con trattamento ormonale o chirurgico. In sostanza, il feticismo del travestimento riguarda solo quei soggetti che utilizzano i capi di abbigliamento come un supporto sessuale il quale, una volta raggiunto il coito, viene abbandonato in quanto non vi è una diversa identificazione di genere.
  • Pedofilia: fantasie e impulsi sessuali o comportamenti che riguardano bambini prepuberi. I soggetti con pedofilia di solito riferiscono attrazione per bambini e bambine di una specifica fascia d’età; i soggetti che passano ad atti concreti possono limitarsi a spogliare il bambino, a guardarlo, accarezzarlo, a masturbarsi in sua presenza, oppure giungere ad atti sessuali a danno del minore esercitando così vari gradi di violenza (come noto molto spesso ciò avviene tra le mura domestiche e tra persone di cui il minore si fida). La pedofilia è reato grave in quanto porta danni psicologici (e nei casi più gravi anche fisici) a minori non consenzienti ed inconsapevoli.
  • Masochismo sessuale: comporta l’atto reale e non simulato di essere umiliato, percosso, legato o fatto soffrire in vario modo. Esempi di atti masochistici agiti da sé o con partner sono: costrizioni fisiche, punture, perforazioni, automutilazioni, fustigazioni, schiaffeggiamenti, percosse, umiliazioni; una forma particolarmente pericolosa, talvolta letale, è “l’ipossifilia”: l’eccitazione sessuale da privazione di ossigeno tramite compressione, cappi, legature.
  • Sadismo sessuale: il soggetto ricava eccitazione sessuale dalla sofferenza psicologica o fisica della vittima tramite azioni reali e non simulate. Le fantasie sadiche più comuni implicano un controllo totale della vittima, che è terrorizzata dall’anticipazione di qualche atto sadico (la maggior parte dei soggetti con sadismo sessuale manifesta i propri impulsi sessuali con partner consenzienti, ma si hanno casi anche di pratiche su partner non consenzienti, con ovvie implicazioni legali).
  • Zooerastia: la pratica di avere rapporti sessuali con animali (in Italia questa pratica è punibile con la reclusione).
  • Necrofilia: viene raggiunto l’orgasmo mediante atti, eterosessuali o omosessuali, compiuti su un cadavere.

Le persone con una forma di parafilia non sono motivate ad un trattamento almeno che non ne siano costretti, e anche quando lo sono, è importante motivare la persona al cambiamento. Ci sono innumerevoli trattamenti per la cura delle parafilie nonostante sia molto difficile guarire da questo tipo di problematiche; le cure vengono affidate a particolari medici, psichiatri e psicologi di varia natura (sessuologi, psicoterapeuti, ecc.).

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Fonti: DSM-IV-TR, Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali; Atkinson & Hilgard’s Introduzione alla psicologia, Piccin, Padova 2011; Sanavio, Cornoldi, Psicologia Clinica, il Mulino, Bologna, 2001; Enciclopedia Treccani; Quattrini, Parafilie e devianza. Psicologia e psicopatologia del comportamento sessuale atipico, Giunti, 2015.