Sabato pomeriggio, nel corso dell’assemblea nazionale del Partito Democratico, Maurizio Martina è stato nominato segretario per i prossimi cinque mesi. Con soli 7 voti contrari e 13 astenuti, l’ex ministro delle Politiche Agricole del governo Renzi ha ottenuto il largo favore della platea riunitasi. Martina manterrà l’incarico fino al 24 febbraio 2019, data in cui si celebreranno nuove primarie per la scelta del segretario.
Sebbene l’elezione sia stata quasi unanime, nel corso dell’assemblea non sono mancati interventi critici. Uno su tutti è stato l’intervento dell’ex segretario Matteo Renzi, dimessosi all’indomani della sconfitta elettorale del 4 marzo. Renzi ha parlato delle “ragioni che hanno portato alla sconfitta del PD”, puntando il dito contro una parte del gruppo dirigente del partito, a suo parere fiancheggiatrice di un’opposizione interna che non ha giovato in questi anni alla formazione politica progressista. Le sue parole hanno scatenato critiche e reazioni. Nicola Zingaretti – presidente della Regione Lazio e aspirante candidato alla segreteria del partito – ha accusato l’ex presidente del consiglio di essere un “leader incapace di ascoltare”. Oltre alla querelle tra Renzi e alcuni dirigenti del partito non sono mancate posizioni meno conflittuali e più generiche. Per esempio, un politico di lungo corso come Roberto Giachetti ha evidenziato “lo scarso coraggio del gruppo dirigenziale” parlando di “paura” e incapacità di dare proposte alternative al paese.
Martina si trova dunque alla guida di un partito fortemente lacerato al suo interno. A ciò si aggiungono le sconfitte elettorali in cui è incorso il PD recentemente. Circa due settimane fa si sono svolti i ballottaggi delle elezioni amministrative. Il secondo turno ha segnato una forte battuta d’arresto per i Democratici, i quali hanno perso roccaforti storiche come Massa, Pisa e Siena, passate alla coalizione a trazione leghista di centrodestra, e Imola, capoluogo che ha visto l’affermazione di un candidato del Movimento Cinque Stelle.
Alle due criticità rilevate, vi è una terza, che emerge dalle cronache dei quotidiani: il ricambio della classe dirigente. La settimana che ha preceduto la convocazione dell’assemblea ha visto l’arresto del presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella, uno dei ras locali meridionali più potenti del partito. Secondo la procura di Matera, il Governatore rappresenterebbe il centro di un sistema clientelare, in grado di decidere le nomine all’interno della sanità lucana e truccare i risultati dei concorsi pubblici. Quello che emerge dall’inchiesta impone una riflessione all’interno del partito, sull’importanza di avviare un concreto ricambio della classe dirigente e togliere rendite di potere ai “cacicchi locali”, specie nel Meridione.
Il neosegretario saprà dare soluzioni alle criticità del PD? Già protagonista della difficile fase post – voto , in qualità di reggente, Martina dovrà ricompattare al suo interno il principale partito progressista italiano. Solo quando avverrà ciò il PD potrà riavvicinarsi al suo più fedele alleato: l’elettore.
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Cofondatore de L’Eclettico e giornalista professionista. Mille pensieri, tanta curiosità e voglia di mettersi in discussione. Scrivo, ascolto e leggo (parecchio). Mi sono laureato in Storia e ho avuto la possibilità di studiare la criminalità organizzata, tema di cui mi occupo con frequenza. Per lavoro seguo in maniera ossessiva la politica e tutto ciò che vi ruota attorno. Ogni tanto però mi concedo una pausa, qualche viaggio all’estero o in Italia. Al mio fianco ho sempre un sottofondo musicale: il rap.