Il 2021 è iniziato con delle scene che non avremo mai immaginato di vedere: quelle della folla di supporter di Donald Trump che attaccavano il Congresso degli Stati Uniti mentre stava certificando i voti che hanno eletto presidente degli Stati Uniti d’America Joe Biden. Ciononostante la democrazia americana ha dimostrato resilienza e la presidenza Biden si è insediata e ha mosso i suoi primi passi, tra la scelta di riconfermare Jerome Powell alla Federal reserve, risultati non proprio buoni ad alcune elezioni che gettano un’ombra sulle Midterm e il ritiro delle truppe dall’Afghanistan.
Anche la Francia si sta preparando ad affrontare le prossime elezioni presidenziali, dopo un buon risultato alle ultime regionali francesi per Emmanuel Macron e la minaccia di alcuni generali di un colpo di Stato.
Il mondo sta affrontando ancora la pandemia da Covid – 19. Ma assieme a questo problema il rafforzarsi dell’antisemitismo è un fenomeno in crescita che desta preoccupazione, anche per gli accostamenti (sbagliati) tra la Shoah e i crimini d’oggi. Come continua a permanere un numero altissimo di violenze sessuali e discriminazioni di genere. Ce ne siamo occupati con un approfondimento sui siti per adulti, uno sul revenge porn e un’indagine sulle disparità nel mondo dello sport – dove, peraltro, quest’anno il campionato di Formula 1 è iniziato con un pilota accusato di molestie. L’Italia si è autocelebrata per i “suoi” successi sportivi – successi che sono invece degli atleti – nonostante la nazionale di calcio si sia rifiutata di prendere una decisione netta contro il razzismo.
L’anno che sta per terminare è stato anche caratterizzato da numerosi incidenti sul lavoro nel nostro paese. Del tema si è parlato molto, ma occorre fare di più su sicurezza e prevenzione.
Per quanto riguarda l’ambito politico, l’arrivo di Mario Draghi a Palazzo Chigi ha mostrato il fallimento della politica, rendendo la vera emergenza la normalità. Nonostante i miglioramenti nel comparto economico operati dall’attuale governo l’incertezza a livello globale e la crisi del commercio, dovute alla pandemia, rappresentano una minaccia alla ripresa. Dal 2020 interi settori e lavoratori hanno pagato le conseguenze delle chiusure e delle restrizioni – è il caso, ad esempio, delle autoscuole di cui abbiamo parlato in un podcast. Problemi che colpiscono anche i giovani, verso i quali si continua ad usare il «tu».
Il governo Draghi (ma nemmeno i precedenti) non si è distinto per l’incisività della sua azione nel chiedere verità per Giulio Regeni. Nonostante ci sia chi definirebbe l’azione dei governi italiani come improntata alla realpolitik non è così e ad affermarlo è anche la Commissione parlamentare d’inchiesta per la morte di Regeni che ha condannato, inoltre, l’inadempienza del governo accusando formalmente al – Sisi e i vertici del governo egiziano di essere stati a conoscenza del sequestro, delle torture e dell’uccisione del dottorando di Cambridge.
Da non sottovalutare, poi, le conseguenze psicologiche della pandemia, come l’aumento dei casi di sindrome della capanna e la paura per gli aghi. Come da non sottovalutare non sono le proteste presenti in tutto il mondo – persino in Guadalupa, piccola isola francese nei Caraibi – e la crescita delle disparità e delle diseguaglianze nell’accesso alle cure, spesso dovuto anche ad un certo tipo di turismo irrispettoso dell’ambiente e delle persone – è il caso del Nepal. Di fronte a tutto questo non siamo riusciti ad ottenere un lockdown europeo né che la politica fosse succube di falsi allarmismi e delle lamentele dei no vax.
Chi, purtroppo, non è rimasto in attesa, ma ha sfruttato la pandemia sono state le mafie. Si tratta di un pericolo che non va sottovalutato, se vogliamo evitare una terribile avanzata.
Ma il 2021 è stato anche un anno di anniversari e compleanni. Bob Dylan ha infatti compiuto ottanta anni: qui parliamo del suo percorso artistico, qui del suo padre musicale, Woody Guthrie – che peraltro si scagliò contro il razzismo della famiglia Trump. In questi giorni, invece, ricorre il trentesimo anniversario della fine dell’Unione Sovietica; mentre l’11 settembre ha segnato i vent’anni esatti dall’attentato delle Torri gemelle, un turning point per le generazione di chi scrive. Nello stesso mese erano anche i settecento anni dalla morte del poeta fiorentino Dante Alighieri, autore della Divina Commedia – per l’occasione abbiamo scoperto un suo legame particolare con Venezia.
E se parliamo di Dante parliamo di cultura la quale passa anche dalla stampa. Quest’anno abbiamo parlato spesso di giornalismo e d’informazione – categoria in cui rientriamo anche noi. All’inizio dell’anno Gedi, gruppo editoriale posseduto dalla famiglia Agnelli – Elkann, ha annunciato la chiusura della storica rivista di politica e cultura Micromega. Il giornalismo sembra essere in crisi: da un lato ciò è dovuto a ragioni storiche e sociali, ma anche al fatto che molte testate non riescono a rinnovarsi. Come se ciò non bastasse, a minare la fiducia dei lettori sono anche polemiche, come quella di Della Loggia sulla cultura, spesso strumentali e basate su notizie false o male interpretate; per non parlare dei professionisti della (dis)informazione. Ciononostante noi rimaniamo convinti che sia necessario difendere i quotidiani – a patto che questi risolvano i problemi di cui abbiamo parlato.
Un anno intenso, che abbiamo provato a descrivere con i nostri occhi insieme a voi che ci avete sostenuto e incoraggiato. Perché L’Eclettico non è soltanto informazione: L’Eclettico è una comunità che si riunisce intorno al sito in Italia fondato e gestito da giovani. Per tutto il vostro appoggio e il vostro aiuto: grazie!
Di seguito vi segnaliamo altri articoli che potrebbero esservi sfuggiti, come l’approfondimento sull’eredità dello sbarco sulla Luna dell’Apollo 11.
Psicologia:
Tutti gli articoli della sezione sono stati scritti da Edoardo Bonsignori, in collaborazione con il centro Comunicarea.
Pensieri sparsi:
- La maleducazione delle email, di Daniele Curci.
Criminalità organizzata:
- La strage di Ciaculli, di Riccardo Pieroni.
Storia:
- Medioevo più luce che ombre, di Gianluca Lorenzetti.
Cultura:
- Il maschilismo dietro Freaks out, il nuovo film di Gabriele Mainetti, di Daniele Curci.
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- William Russell, il primo corrispondente di guerra, di Riccardo Pieroni.
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